uNa baMbiNa e BasTa...
Oggi 27 Gennaio è la giornata della memoria, non avevo intenzione di scrivere un post sull'argomento...
anche se secondo me non se ne parla mai abbastanza..
ma penso che ogni cosa scritta o detta non sia mai adatta a spiegare e a far capire cosa sia successo,soprattutto se non è stata vissuta sulla propria pelle.
Poi però mi è venuto in mente...
quando ne sentii parlare per la prima volta..alle elementari,
la nostra maestra di italiano ci fece leggere in classe prima "Il diario di Anne Frank" poi un altro libro non altrettanto conosciuto.
La nostra insegnante ce lo fece leggere perché qualche giorno dopo avremmo partecipato ad una conferenza con l'autrice.
il libro si chiama "Una bambina e basta" e è di Lia Levi
ricordo che piansi tantissimo, ma ciò che mi rimase più impresso..fu la sua voce...mentre raccontava e guardava il vuoto...come se davanti a lei scorressero una serie di lunghe immagini in bianco e nero...come quelle di un film..ma che a differenza di un film aveva vissuto...e che le facevano tremare la voce.
<<In questo libretto di morte si parla appena:non sentiamo
il canto della Parche o il risuonare feroce di ordini in tedesco:ma
è agghiacciante proprio perché è una storia, così semplice,
che non pone barriere alla comprensione, e immedesimarsi è così facile.
E' davvero la storia di una bambina qualsiasi,una storia che potrebbe così facilmente ripetersi>>
(Laura Mincer-IL Manifesto)
"Non mi piacciono i grandi quando decidono di farti un discorso:si sentono evoluti e magnifici,
ti guardano negli occhi, cercano il tono a mezza altezza...ora saprai tutto anche tu,
ci penseranno loro a impacchettarti la notizia come una merendina.
Io non voglio ascoltare proprio niente, non perché abbia paura di chissà quale segreti,
ma perché mi annoia tutto il teatrino.Questo non lo capiscono.
Dal momento in cui hanno deciso di rovesciare nelle tue braccia il dono della loro confidenza,
tu devi esseri lì come un uccello neonato che aspetta il cibo dal becco della madre.
E invece non è vero niente.
Tanto lo so già che c'è qualcosa nell'aria.
Tutto quell'agitarsi e parlare quest'estate sotto l'ombrellone e quel continuo andare a comprare il giornale in ogni momento....
<<senti>> mi dice mamma con la faccia dei momenti importanti, <<quest'anno non potrai tornare alla tua scuola>>.Tutto qui?E a me che me ne importa di quei muri grigi e arcigni?Ma è meglio dire
qualcosa,se no ci restano male.<<perché non posso andare alla mia scuola?>>.
<<Perché Mussolini non vuole più che i bambini ebrei vadano in classe con gli altri>>.
<<Ah si?..e allora dove andrò?>>
<<C'è la scuola ebraica dove c'è tua cugina>>.
<<Ah va bene>>.E me ne torno a giocare.
(una bambina e basta)
Per non dimenticare!!
Buona domenica a tutti :)
hai fatto bene a ricordare questo giorno....Buona domenica!
RispondiEliminaAppena mi rissolevo un pò il morale, leggerò sicuramente questo libro! Belle anche gli estratti scelti!
RispondiEliminaUn bacio
Mi è piaciuto come hai impostato questo post.
RispondiEliminaIo non sono riuscita a leggere tutto il libro di Anna, mi faceva troppo pena.
Io ho letto sono Anne Frank ma ho letto altre testimonianze e visto documentari. E' qualcosa che mi sconvolse dai tempi delle medie, qualcosa che ti entra dentro e non va via. Come inchiostro sulla pelle, quelle parole restano impresse in ogni angolo del cervello. Non smisi mai di informarmi e nel periodo che studiammo questa parte di storia a scuola, divenni quasi la portatrice documentando spiegando partecipando ai vari dibattiti extrascolastici. Ad anni di distanza ho voluto aggiungere un altro tassello e nel mio viaggio ad Amsterdam ho visitato il rifugio dove Anne e la famiglia hanno vissuto. Lascio immaginare l'emozione. Forte, decisa, assordante. Sono uscita da quel luogo più cambiata che mai, non ho mangiato per ore e ho trattenuto le lacrime fino alla fine. E' una tappa che bisognava fare. Ne sentivo la necessità. Dovrebbero farlo tutti. Per non dimenticare. Mai.
RispondiEliminaXOXO
Arianna
http://aryannastyle.blogspot.it/
brava!!!! mi è piaciuto molto questo post, hai fatto davvero benissimo a pubblicarlo ;)
RispondiEliminaio ho letto tantissimi libri sulla seconda guerra mondiale e sull'olocausto, per non parlare dei film e dei documentari, ho spulciato di tutto. Credo di averlo fatto perché non ci credevo, la cosa mi feriva troppo e quando ho realizzato è subentrata la rabbia.
Un abbraccio e buona serata
Io ho letto il diario di Anna Franck al liceo ma ai tempi non capivo a pieno la cattiveria di quel periodo...Eli
RispondiEliminaHo apprezzato molto la delicatezza con la quale hai affrontato il discorso..E hai ragione, non se ne parla mai abbastanza. Per quanto possano far male e far provar rabbia sono storie che meritano di essere ascoltate..in modo da evitare che qualcun altro debba passare le stesse sofferenze in futuro.
RispondiEliminaGrazie per questo tuo ricordo, è una bella testimonianza, ed è importante,ho apprezzato molto.
RispondiEliminaGrazie di aver condiviso questo ricordo con noi, deve essere stato davvero molto toccante, la prossima volta che andrò in libreria cercherò questo libro.
RispondiEliminahttp://larmadiodimartina.blogspot.it/